Costituitasi originariamente nel 1840,
la Società Filarmonica Santa Cecilia di Sant’Antonino di Susa si inserì da
subito nel nascente panorama musicale della Valle stabilendo ottimi rapporti
con le formazioni limitrofe. Non abbiamo, per questo periodo, precise
informazioni sul numero dei musicanti o sul loro direttore, ma sappiamo che la
banda prestava servizio alle funzioni religiose e civili del paese oltre a
partecipare a feste, raduni e competizioni musicali in tutte la Bassa Valle.
Sul finire dell’‘800 la bacchetta del
direttore fu affidata a Ignazio Rege Moretto che si trovò a guidare una
formazione di circa venti elementi che, nonostante il numero ridotto, veniva
tenuta in grande considerazione in Valle. Gli anni del secondo conflitto
mondiale segnarono un stop all’attività musicale di Sant’Antonino che, però,
riprese già tra 1946 e 1947 con nuove esigenze organizzative (l’organico era
salito poco sopra i 30 elementi) e rinnovato entusiasmo.
Il 1950 vide la
Filarmonica in “prima linea” nell’organizzazione del IV Congresso Bandistico
delle Valli di Susa e Sangone, tenutosi proprio a Sant’Antonino con la partecipazione
di una dozzina di formazioni. Circa 600 musicisti conclusero quella giornata di
festa con l’esecuzione della marcia scritta per l’occasione dal nuovo Maestro
della Banda santantoninese Luigi Cometto.
I primi anni ’60 segnarono però il
periodo di crisi dell’Associazione. Il nuovo Maestro Alessandro Cometto si
ritrovò a guidare una formazione di soli 15 elementi e il 21 marzo 1965
rassegnò così le proprie dimissioni dall’Associazione. Dopo 125 anni la Filarmonica di Sant'Antonino venne ufficialmente sciolta e per oltre dieci anni il
paese rimase senza banda musicale.
Fu solo nel 1975 che l’Amministrazione
comunale guidata dal sindaco Armando Rossetto Casel si attivò per rimettere in
piedi la formazione. La rifondata banda musicale si esibì così per la prima il
6 gennaio 1977 in occasione della “Befana dei bambini” sotto la direzione del
Maestro Giuseppe Colella. Molti volti giovani si affacciarono tra le fila dei
musici e in pochi anni la Filarmonica consolidò la propria attività.
Nel
settembre 1982 la direzione passò, non propriamente indolore, dal Maestro
Colella al giovane Maestro Giovanni Votta. Questo passaggio di consegne
coincise con l’ampiamento degli appuntamenti musicali della Filarmonica e con
il rinnovamento del repertorio musicale: elemento, quest’ultimo, che ha dato
una linea originale e all’avanguardia al complesso santantoninese. Sotto la
direzione del Maestro Votta la banda decise di organizzare un altro concerto
oltre a quello in occasione della festa patronale e la scelta ricadde sul
periodo natalizio: dal primo concerto di Natale del 1982, quello del 23
dicembre è diventato oggi un appuntamento fisso.
Con gli anni la realtà
musicale crebbe con la creazione del Coro di Musica Leggera (1989),
dell’orchestra Golden Star (2001) e della Scuola di Musica dedicata alla
formazione delle nuove leve intitolata, dall’ 11 novembre 2011, a Mario Celso. il 16 settembre 2007, in occasione del 30° dalla rifondazione e del 25° di direzione del Maestro Votta, viene organizzato un raduno bandistico con la partecipazione delle Bande Musicali di Borgone, Giaglione e La Cassa.
Il
Maestro Votta si è sempre dedicato con passione alla formazione dei giovani
allievi, al repertorio e alla preparazione dei musicisti, e lo ha fatto fino al
15 ottobre 2014 quando è improvvisamente scomparso lasciando la direzione nelle
mani del Maestro Michela Versino. I suoi trentadue anni alla direzione della
Filarmonica hanno sicuramente lasciato un segno indelebile nella Società e nei
musicisti che hanno voluto portarne avanti la passione, i progetti e le idee: è
del maggio 2015, ad esempio, il debutto della Banda GIOvanile.
In questo quarantennale dalla
rifondazione la Società Filarmonica Santa Cecilia conta all’incirca: 55/60
musicisti, 20/25 coristi e 20/25 allievi.
Nessun commento:
Posta un commento